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Le zone più alte

Le zone più alte

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LE ZONE PIÚ ALTE
collage in 4 atti  con carte preparate
18 x 24 cm
2023
 

È tempo di lasciare questo ciclo di vite
entrare nell'intimità della protezione
attraversare la soglia delle percezioni
e fiorire in contemplazione

Una stanza asettica, quasi desolata. 

Lo spazio in cui la mente si riposa, si dilegua in un unico pensiero.
Il vuoto fa riemergere pochi elementi, preziosi dettagli.
 

Un quadro.
Un dado.
 

C’è molto cammino personale da compiere su questa terra per arrivare alla propria meta, soprattutto per noi immersi nel rumore e nella confusione.
L’apice di un’evoluzione porta necessariamente con sé la bellezza. Quando vedi una persona entrare in una stanza, ti accorgi immediatamente del mondo che porta con sé e la sua presenza fisica svanisce.
Emergono cosi dettagli della sua interiorità quando la mente si espande dopo il riposo, e quindi:
 

Un quadro.
Un dado.


Inizia il processo di elevazione. Il dado non è solo un oggetto. Il dado è una guida, una delle molteplici possibilità di espansione della coscienza. La natura è sempre presente e se ne scopre la sua rigogliosità solamente soffermandosi su di essa o meglio, sdraiandosi su di essa.

Il dado è sopra, si eleva sopra ogni cosa, contenitore di elementi metafisici multiforme, il caos, la totalità, il pensiero libero che fa emergere nuovamente dettagli essenziali. Ci fa immaginare e vivere altri mondi.
Il dado è il sapiente cosmico, ma anche uno strumento di ricostruzione dell’eco della voce che proviene dalle zone più alte.

Nella globalità degli eventi il principio di indeterminazione, cosi come quello di sublimazione è sempre presente, come, appunto nelle zone più alte, dove natura, donna e vita, sono la stessa presenza. 


Franco Battiato
L'ombra della luce


Difendimi dalle forze contrarie
La notte, nel sonno, quando non sono cosciente
Quando il mio percorso si fa incerto
E non abbandonarmi mai
Non mi abbandonare mai

Riportami nelle zone più alte
In uno dei tuoi regni di quiete
È tempo di lasciare questo ciclo di vite
E non abbandonarmi mai
Non mi abbandonare mai

Perché le gioie del più profondo affetto
O dei più lievi aneliti del cuore
Sono solo l'ombra della luce

Ricordami, come sono infelice
Lontano dalle tue leggi
Come non sprecare il tempo che mi rimane
E non abbandonarmi mai
Non mi abbandonare mai

Perché la pace che ho sentito in certi monasteri
O la vibrante intesa di tutti i sensi in festa
Sono solo l'ombra della luce
 

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